Viene proposta una resina foto-polimerizzabile non tossica adatta a essere impiegata nella stampa 3D con tecnica stereolitografica con sistema “Digital Light Processing, ottenuta a partire da prodotti naturali biocompatibili, facilmente reperibili e poco costosi, facilmente smaltitibili nell’ambiente e biodegradabili, come gli oli vegetali, anche esausti.
La tecnica di stampa 3D stereolitografica impiega un singolo raggio luminoso per polimerizzare una resina fotosensibile, disegnando su di essa fini strati di polimero che vengono ripetuti e sovrapposti fino al completamento della stampa. I vantaggi offerti da questa tecnica sono diversi: finiture superficiali di alta qualità con voxel con dimensioni ridotte, processi di stampa veloci e ampia scelta di materiali con cui operare. Tuttavia le resine industriali attualmente presenti sul mercato sono composte da sostanze molto tossiche e inquinanti, totalmente non bio-compatibili che pongono il problema dei rifiuti dei processi della stampa 3D.
L’impiego di una resina foto-polimerizzabile ottenuta a partire da materiali naturali biocompatibili si inserisce bene in un concetto di economia circolare e consente di godere dei vantaggi della stampa 3D stereolitografica.
Daniele Dondi
Resina Fotopolimerizzabile, Stampa 3D, Tecnica stereolitografica laser, Resina biocompatibile, Oli esausti
PCT/IB2018/057998
Università di Pavia
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